Inquinamento dell’aria e incidenza del carcinoma polmonare in 17 coorti europee: studio ESCAPE


Si sospetta che l’inquinamento dell’aria possa provocare il tumore del polmone.

È stato condotto uno studio per valutare l’associazione tra l’esposizione a lungo termine all’inquinamento dell’aria e l’incidenza di carcinoma polmonare nelle popolazioni europee.

L’analisi prospettica di dati ottenuti dallo studio ESCAPE ( European Study of Cohorts for Air Pollution Effects ) ha utilizzato i dati di 17 studi di coorte condotti in 9 Paesi europei.

Gli indirizzi al basale sono stati codificati a livello geografico e l’inquinamento dell’aria è stato valutato utilizzando modelli di regressione per il particolato ( PM ) con diametro inferiore a 10 micron ( PM10 ), inferiore a 2·5 micron ( PM2.5 ) e compreso tra 2.5 e 10 micron ( PM grezzo ), la fuliggine ( assorbanza PM2.5 ), gli ossidi di azoto e due indicatori del traffico.

I 312 944 membri della coorte hanno contribuito al rischio per un valore di 4 013 131 anni-persona.

Durante il follow-up ( durata media 12.8 anni ), sono stati diagnosticati 2095 casi di carcinoma polmonare incidente.

La meta-analisi ha mostrato una associazione statisticamente significativa tra il rischio di carcinoma polmonare e il PM10 ( hazard ratio [ HR ] 1.22 per 10 microg/m(3) ).

Per il PM2.5 l’hazard ratio è stato pari a 1.18 per 5 microg/m(3).

Gli stessi incrementi di PM10 e PM2.5 sono risultati associati ad hazard ratio per adenocarcinoma del polmone, rispettivamente, di 1.51 e 1.55.

Un aumento del traffico stradale di 4000 veicoli-km al giorno entro 100 metri dal luogo di residenza è risultato associato a un hazard ratio per carcinoma polmonare di 1.09.

I risultati non hanno mostrato associazione tra carcinoma polmonare e concentrazione degli ossidi di azoto ( HR=1.01 per 20 microg/m(3) ) o intensità del traffico nella strada più vicina ( HR=1.00 per 5000 veicoli al giorno ).

In conclusione, l’inquinamento dell’aria da particolato contribuisce all’incidenza di carcinoma polmonare in Europa. ( Xagena2013 )

Raaschou-Nielsen O et al, Lancet Oncol 2013; 14: 813-822

Pneumo2013 Onco2013 Med2013



Indietro

Altri articoli

Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...


Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale umanizzato impiegato nel trattamento di diversi tipi di neoplasia. Si lega al...


La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule...


La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore del...


Lo studio ADRIATIC ha dimostrato che il trattamento di consolidamento con Durvalumab ( Imfinzi ) dopo chemioradioterapia concomitante ha migliorato...



Lo studio di fase III EVOKE-01 ha mostrato un miglioramento numerico ma non statisticamente significativo della sopravvivenza globale con Sacituzumab...


Tecentriq è un medicinale che contiene il principio attivo Atezolizumab, ed è impiegato nel trattamento delle seguenti forme di cancro:...


Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...